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giovedì 4 luglio 2013

I giorni della Luna di Sangue

Vicolo cieco. La ragazza dalla lunga mantella color scarlatta si volta spaventata, in cerca di un nascondiglio. Ma la bestia è più veloce, e la trova in un momento. Cammina a passi lenti, con il rumore attuito dal bianco prato, e lo sguardo fisso sulla sua preda.
Capendo di essere giunta ormai alla fine, si arrende e non cerca più di scappare. Se deve morire, vuole affrontare la morte in faccia, non dare la schiena al nemico.
Si gira piano, come se qualsiasi movimento più brusco potesse accellerare la fine. Assapora il freddo pungente della notte, l'ultima sensazione piacevole che avrebbe potuto provare. Alle spalle del suo famelico rivale brilla sinistramente la luna vermiglia. 

Si ferma ad osservarlo la creatura. Ha occhi grandi, gialli e penetranti.
"Vieni via con me, Valerie" le dice piano.

Bentornati a tutti!
Questa piccola intro spero sia servita per farvi entrare in minima parte dentro l'oscuro mondo dove voglio condurvi questa volta. Cappuccetto Rosso Sangue. Film del 2011 diretto da C. Hadwicke, ispirato alla favola di Cappuccetto rosso, con dei toni più dark. Il mio intento è di trattare del paragone con il libro, uscito in quello stesso anno da S. Blakley-Cartwright, basato sulla sceneggiatura del film che è stata scritta da D. L. Johnson.
Per mia fortuna ho potuto reperire il libro da una mia amica, che non ringrazierò mai abbastanza per avermelo fatto leggere, in realtà Cappuccetto Rosso è abbastanza legata alla mia infanzia quindi poterlo leggere e vedere il film in cui è protagonista Amanda Seyfried, la mia attrice preferita è stata una gioia per me.
Prima di fare dei paragoni, vorrei premettere che purtroppo non posso parlarne senza fare spoiler, ovviamente. Chiunque volesse vedersi il film (e anzi, a maggior ragione consiglio di leggersi il libro) è meglio che termino qua la lettura, e la riprendano appena lo hanno visto.
Tanto per iniziare il film inizia dalla seconda parte del libro. Vengono mostrate varie immagini a cui inizialmente non si può dare un senso, sembra un passato lontano, ma solo leggendo il libro ho compreso veramente che si trattavano dei pensieri della protagonista, i suoi sogni. Come lei e il suo amato che camminavano in lande isolate, con il suo splendido mantello che svolazzava al vento. Questo secondo è la più grande pecca del film: non ti mostrano l'inizio, e la morte di un personaggio come Lucie, la sorella di Valerie (la protagonista), allo spettatore viene vista in modo marginale. Ma nel libro Lucie viene presentata e si vede bene il rapporto con la sorella e con la madre.
Henry e Peter
Hanno eliminato un personaggio secondo me importante per capire la storia e la stessa Valerie. Il suo confronto con lei ci fa comprendere subito i lati della protagonista, e la sua dolcezza e solarità ci intenerisce, e la sua morte non può non colpire, anche se uno già la conosce. Henry è l'altro grande penalizzato del film, messo in secondo piano, quando nel corso di tutta la vicenda che si sviluppa lo conosciamo veramente. Forse si rivela più buono, gentile e puro di qualsiasi personaggio, al pari di Lucie. E' forse troppo ingenuo, però i suoi valori e i suoi principi ne fanno un bel personaggio. E lo stesso rapporto con Valerie, che sembra iniziare ad evolversi e si contrappone alla relazione di Valerie e Peter, tanto che la ragazza pensa di poter addirittura partire con entrambi, di non dover scegliere. Appartiene a Peter, e si avverte da quello che prova fortemente con lui, però comprende che Henry è l'unico che poteva renderla felice.
Il rapporto con le sue amiche, le loro differenze, e lo stesso modo in cui ritrova Peter e i sentimenti che prova... ecco si, queste cose mancano al film. Ovviamente sono ben compensate da un ritmo incalzante degli eventi, che ti trasporta. Il libro è molto più lento, deve esserlo per spiegare tutto, forse manca anche in alcuni punti delle atmosfere cupe che il film visivamente ti da. Ammetto che mentre leggevo, mi veniva naturale pensare alle scene del film. E devo dire che la scelta del cast l'ho approvata, ognuno è come dovrebbe essere. Come viene descritto nel libro. Valerie forse è meno forte, ma comunque la Seyfried la interpreta benissimo.
Una grande obiezione che devo dire del libro è che non ha la fine. Finisce a metà, mentre Valerie corre impaurita dalla nonna, con un bruttissimo presentimento. Non ti viene rivelato chi è il lupo, viene solo supposto possa trattarsi di Peter.Anche nel film, in quel punto, lei ha quella convinzione, che poi scoprirà errata. Da quello che so, rispetto al film dovrebbe essere un finale alternativo, interessante e di cui non dirò nulla perchè spero che possiate reperirlo per vederlo!
Ultimissima nota interessante del film: le musiche. Sono dannatamente perfette. Mi sono ascoltata la soundtrack per diverso tempo dopo aver visto il film, tanto mi aveva preso... rendono un atmosfera gotica, oscura, misteriosa e selvaggia che il regista e lo sceneggiatore volevano rendere nel film.
Insomma, direi che è necessario vedere sia il film che leggere il libro, perchè appunto il film mostra il finale,e il libro l'introduzione necessaria per entrare nella storia e capire i processi che sono messi in atto nella parte principale.
Questa è la mia breve recensione di Cappuccetto Rosso Sangue, spero che vi sia piaciuta!
Chiudo qua, ci sentiamo alla prossima recensione!
CharmingWhite <3

lunedì 1 luglio 2013

Io credo nelle fate!

Siete pronti per un viaggio?

Ci troviamo a Londra, e queste sono le coordinate della nostra rotta: 

seconda stella a destra, e poi dritti fino al mattino.
Eccoci arrivati in un isola in mezzo all'oceano, con sirene, indiani e 
pirati. E a guidarci chi, se non un ragazzino vestito di verde, con 
l'odore dell'avventura, del mistero e di mille battaglie.
Vi presento Peter Pan, il bimbo che non cresce mai. E dall'altra parte 
abbiamo il capo dei pirati, un uomo che ha solcato i mari, elegante e 
raffinato, con un uncino al posto della mano sinistra. Ecco il signor 
Giacomo Uncino. 

E insieme a questi due personaggi che voglio parlavi di due film, uno dei quali è di animazione. I due film che hanno accompagnato la mia infanzia, Le Avventure di Peter Pan e Hook Capitan Uncino.
Entrambi parlano della storia di Peter Pan, le sue avventure, che vengono dalla serie di libri di James Matthew Barrie, uscite dal 1902 e che oggi sono un classico delle fiabe per bambini.
Inizio trattando del più vecchio, il cartone animato.
Uscito nel 1953, il 14 classico Disney, dove viene trattata la storia di Wendy Moira Angela Darling, una
ragazzina che viene costretta dal padre a diventare una donna adulta, non permettendole di dormire più con i due fratellini John e Micheal (Gianni e Michele nella versione italiana). Peter Pan entrerà nella loro casa per ritrovare la sua ombra, e i ragazzini partiranno con lui in una magica avventura, che li porterà a sconfiggere il perfido Uncino.
Non mi dilungo sulla trama perchè ovviamente tutti la conoscete, vorrei parlare di alcune parti che mi hanno colpita particolarmente.
Tralasciando che sono innamorata di Peter Pan sin da quando sono piccina, questa figura così libera, spensierata e che non vuole crescere mai, giocare e partire all'avventura. Un sentimento che tutti quanti abbiamo sicuramente provato una volta nella nostra vita, ed è per questo che nessuno può resistere alla sua figura. Ne abbiamo un esempio con i Bimbi Sperduti e con Micheal e John, Trilly, le sirene, i stessi indiani. Tutti risentono della forza di Peter Pan. Wendy ne è attratta, però è l'unica che mantiene un contatto con la realtà, testimoniato dal fatto che è l'unica tra i tre fratelli che si ricorda della sua mamma.
Anzi, per dirla tutta, è Peter che è attratto dalla dolcezza di Wendy, che ha questo ruolo più maturo, materno, raccontando le storie e giocando con i fratelli. Storie che incantano Peter, e a cui Trilly non resta indifferente. Prova un affetto profondo e morboso per Peter, è diventata una fatina per lui, e vede Wendy come una minaccia. Wendy è il confine stesso tra l'infanzia e l'adolescenza, vuole essere libera e spensierata, ma deve crescere, lo sa, ed ha già lei stessa un atteggiamento più adulto.
Rappresenta le due facce della medaglia della stessa isola: un luogo dove regnano i bambini, ma dove in un angolo, in mezzo al mare, un galeone pirata è attraccato, in attesa di poter sconfiggere Peter Pan, il luogo degli adulti.
Anche se in realtà l'unico che ha questo grande desiderio è il Capitano, anzi vediamo i membri del suo equipaggio che pensano ad ammutinarsi, stanchi di stare fermi ad aspettare.
Il desiderio così forte di Uncino, di vendetta per la sua mano, di terrore per il suo più grande rivale: il coccodrillo.
Una paura irrazionale, che lo accompagna sempre, che mostra il lato debole di questo personaggio.
La storia ha una trama leggera e coinvolgente, vieni trascinato con i personaggi, senti il desiderio di volare con loro tra le nuvole bianche, raggiungere l'isola che non c'è.
Peter è innocente e spregiudicato, nel Capitano ci sta la malizia degli adulti, la cattiveria che non è qualcosa con cui si nasce, ma che si forma, dura, nell'animo umano nel corso degli anni.
Uno dei momenti che mi ha maggiormente preso e quasi commossa, è stato il momento in cui Wendy parla della madre, per ricordarla ai fratelli.
"La mamma è la cosa più bella del mondo".
Sono semplici le parole che usa, ed è forse questa semplicità che incanta il pubblico, che lo commuove.
A riguardarlo ora dopo anni, mi stupisco ancora a notare le grandi scene che hanno creato per impressionare i bambini, per creare impatto e suspance alle giovani menti (perchè bisogna ricordare che è nato come film per bambini, anche se è godibilissimo anche per gli adulti). Come la scena dell'agguato degli indiani sui bimbi sperduti. Una scena che ripensando a quando la vidi da piccina mi lasciò enormemente impressionata.
E il finale così favolistico, con Peter che volta nel cielo con la nave di Uncino, e Wendy che decide di crescere, capendo che la più grande avventura è proprio quella.
Le musiche, di cui ricordavo perfettamente le parole, sono leggere e si adattano perfettamente alla visione del film.
La grafica è più vecchia, dopottutto ho avuto la fortuna (per come la penso io) di poter ammirare il VHS del 1993, che mi ha portato indietro con il tempo. Un film che non stanca mai insomma, se dovessi trovare una parte negativa, direi che è la mancanza della parte delle avventure di Peter pan, con Wendy e i suoi fratelli, il ruolo da mamma di Wendy che non è stato praticamente presentato (viene sull'isola come raccontastorie ma poi in realtà non fa nulla di tutto ciò), e gli stessi Bimbi Sperduti a malapena accennati. Avrei preferito un maggiore approfondimento, ma questo avrebbe comportato una lunghezza maggiore e un problema per la godibilità dei più piccini.
E ora, parlo finalmente del bellissimo film del 1991, con Robbie Williams, Dustin Hiffman e Julia Roberts. Un cast stellare a dir poco! Ma per un capolavoro del genere ci voleva... e poi è targato "Spielberg", mica il primo regista che passava!!
Hook Capitan Uncino, il film della mia infanzia. Ho seriamente rischiato di consumare la videocassetta nel rivederlo.
Al contrario del primo film, è veramente complicato parlarne, dovrei fare un discorso lunghissimo per quanto lo adoro, per questo penserò solo ad accennarlo, in relazione al film della Disney, e magari potrei affrontare presto una recensione SOLO per questo film.
Hook parla della storia di Peter Bunning, il nostro amato eroe che è cresciuto e ha messo su famiglia con la nipote di Wendy. Capitan Uncino, dopo moltissimi anni, lo trova e gli rapisce i figli per costringelo a farlo tornare. Ma lui non ricorda nulla, tutto quello che era stato, il grande eroe dalla calzamaglia verde, e con l'aiuto di Trilly e i Bimbi Sperduti che recupererà la memoria e affronterà il Capitano Uncino.
Rispetto al film della Disney, già come trama si discosta anche dal libro, parlando di un ipotetico futuro, con Peter che decide di crescere. Un "What If..", interessante e ben strutturato. La somiglianza con il cartone, l'ho trovata solo nell'abbigliamento di Peter e Uncino, perchè analizzando l'isola, gli altri personaggi, la nave, le scene, si presenta in modo diverso. Favolistico, più complesso e intrigante.
Mentre il film d'animazione è più leggero, trattando del tema della libertà e dell'abbandono dell'età dell'infanzia in modo meno approfondito, qua è più complesso. Non solo abbiamo un Peter cresciuto che si presenta cinico, che ha perso il bimbo (sperduto) che era in lui, che impone ai suoi stessi figli di crescere. Un Peter che si avvicina al Signor Darling da questo punto di vista. Ed abbiamo sempre Wendy come centro "materno" della storia, che vuole riportare Peter alla sua innocenza.
Qua vediamo il rapporto di Peter con i Bimbi, i suoi ricordi, ed anche il rapporto con Wendy è maggiormente caratterizzato, spiegato come amore e devozione nei suoi confronti. Forse nel cartone Disney era tralasciata un pò in secondo piano.
E poi... scene come la lotta del cibo, la canzone di Maggie, Peter che ricorda la sua infanzia. Questo è quello che mancava alla Disney. Questa magia che il film ti trasmette. Non voglio criticare e demolire il film Disney, perchè è un bel film, perchè è stato fatto 40 anni prima, con intenti, idee e modi diversi. E sono lieta che sia stato fatto Hook, ha approfondito in modo originale il grande messaggio che ci vuole lasciare questa storia: cresciamo, maturiamo, ma non dimentichiamoci mai del "Bimbo Sperduto" che è dentro di noi.
E questa è la recensione su Peter Pan, il due film della mia infanzia. dedicato a questa pellicola che lo scorso week end è stata trasmessa al cinema, quindi un tema giusto per parlare.
E nulla, spero veramente che la mia recensione vi sia piaciuta, l'ho scritta con passione e per questo potrebbe essere poco accurata e poco strutturata, cercate di capirmi.
Ci sarebbe anche il film del 2003, Peter Pan, un film ben fatto anche quello... ma non è particolarmente legato alla mia infanzia, e che non ho potuto reperire in questi giorni, per questo non ho potuto inserirlo in questa mia recensione.
Vi lascio, alla prossima recensione!
CharmingWhite <3